L’ARGENTO DELLA NONNA E QUELLO MODERNO PERCHÉ SI ANNERISCE?
Nella gioielleria antica come in quella contemporanea,c’è un tratto caratteristico che le accomuna; la continua ricerca della perfezione attraverso la lavorazione dei manufatti in Argento e altri metalli nobili . L’insieme estetico e la fiducia nell’investimento sono una prerogativa che resiste nel tempo. Le creazioni di gioielli in modo particolare quelli d’Argento, sono soggetti nel tempo ad un annerimento (tarnishing). Questo fenomeno non investe in profondità l’Argento e non comporta danni irreversibili. Il tarnishing è l’insieme di molteplici reazioni che provocano un’alterazione del colore originario sulla superficie dell’oggetto. Tra i fattori che portano al fenomeno dell’annerimento sui metalli nobili,c’è sicuramente la presenza nell’atmosfera di solfati; la partecipazione di ossigeno porta alla formazione di solfuro d’argento che combinato all’umidità innesca la reazione. Oltre all’acqua e all’aria, anche la temperatura ambientale gioca un ruolo importante nella velocità di reazione del fenomeno; aumentando la temperatura da venti gradi C. a quaranta gradi C. hanno inizio due tipi di meccanismi differenti. Prima si instaurano le condizioni per un attacco di tipo umido, poi quelle di un ambiente secco. Anche la luce favorisce l’insorgere del fenomeno; maoggi esistono in commercio lampade la cui componente ultravioletta è decisamente trascurabile, quindi non favorisce la formazione di reazioni dannose.
LA PREVENZIONE PER PROTEGGERE L’ARGENTO È POSSIBILE ?
Per evitare l’appannamento dell’Argento ci sono alla base alcuni principi con approcci diversi; tenere sotto controllo l’ambiente, o specifici trattamenti superficiali. Per prevenire il fenomeno del tarnishing i più immediati e semplici sono sicuramente i prodotti specifici da applicare sul manufatto. Esistono in commercio ottimi prodotti in grado di creare uno strato protettivo impermeabile sul gioiello. Alcune peculiarità del prodotto da applicare sono fondamentali; lo strato protettivo deve resistere alla manipolazione, deve essere assolutamente facile nell’applicazione e naturalmente avere la giusta proporzione qualità/prezzo. Questa protezione è funzionale ma non definitiva; periodicamente sarà opportuno rinnovare il trattamento, perché gli agenti ossidanti nel tempo assottiglieranno lo strato protettivo per riattivare il tarnishing.Un altro metodo di prevenzione dell’annerimento sull’Argento prevede un controllo specifico dell’ambiente. In questo caso è fondamentale l’eliminazione di prodotti che diffondano composti dello zolfo e varie polveri; questo è fattibile unicamente in spazi serrati o esclusi dall’esterno. Va tenuto presente che questa procedura è molto costosa e complicata, consigliabile quindi in situazioni particolari.Esistono inoltre sistemi meno complessi ma comunque elevati nel costo,che tengono in considerazione il costante controllo della temperatura e della relativa umidità per evitare l’opacizzazione.Tutto questo è fattibile per il famoso Argento Sterling che conosciamo e apprezziamo, la cui lega è composta da Argento (al 92,5% ) più Rame (al 7,5%).
ESPERIMENTI SUL FENOMENO DELL’ANNERIMENTO DELL’ARGENTO
Alcuni esperimenti hanno dimostrato che se all’Argento si aggiungono specifici elementi leganti, questi sono in grado di prevenire il fenomeno del tarnishing. Il limite che principalmente blocca questa procedura è di carattere “commerciale/economico”. In caso contrario con il ( 40% )di Palladio, il (60% )di Platino o il (70% )di Oro, il tarnishing non esisterebbe. Purtroppo queste proporzioni sono impensabili se si vogliono conservare le caratteristiche della lega come d’Argento e mantenere nella norma il costo del gioiello.
È SEMPRE ARGENTO MA MOLTO DIVERSO: ARGENTIUM ORIGINAL (marchio registrato)
Questa lega composta da Argento,Rame e Germanio,ha trovato una sua collocazione di mercato in ambito commerciale. Nella sua composizione,una parte di Rame è sostituita dal Germanio; senza per questo modificare i metodi di produzione. Si deve a Peter Johns e alla sua ricerca il risultato di questa nuova lega. Partendo nel 1990 il progetto è stato sviluppato presso la Scuola di Arte e Design Middlesex University.In questa lega è presente il Germanio,un semimetallo che si presenta lucido,duro e di colore bianco argentato. Allo stato naturale è cristallino e fragile, pur mantenendo il suo aspetto inalterato in presenza di elementi naturali come aria ed acqua. Vari esperimenti hanno dimostrato ottime proprietà di resistenza al tarnishing negli ambienti contenenti Zolfo e raggi UV, ma scarsa resistenza in ambienti contenenti Cloro. Questa lega ha dunque la capacità di salvaguardare quasi completamente il metallo dal fenomeno dell’annerimento.
CAMBIANO I TEMPI MA NON LA BELLEZZA DELL’ARGENTO
L’Argento è un elemento antico e i grandi artisti lo hanno lavorato e interpretato mettendo tutto il loro estro per creare opere fiabesche. In ogni parte del mondo sono stati creati gioielli dalle forme classiche o inconsuete, tutti assolutamente pregevoli. Bellissime collane in Argento arricchite dai coralli e da pietre preziose; bracciali etnici semplicemente incantevoli complici di orecchini e fantasiosi anelli. Su tutto il magico tocco del tempo,una impalpabile patina che enfatizza e adorna ogni gioiello.In conclusione è ancora lontano l’obiettivo di avere una lega che abbia una buona resistenza a tutti i fattori che scatenano il fenomeno dell’annerimento . La “lega ideale” è quella che si adatta all’uso previsto, nel mio caso è quella che mi dà il piacere nel trovare piccoli capolavori, plasmati dalle mani di artisti cesellatori; che dell’argenteo brillio hanno trasmesso tutto il leggendario fascino riconoscibile attraverso la firma autografa del tempo.